domenica 20 luglio 2008

Grecia: Tessaglia, Macedonia, Tracia, Samotracia, Limnos




Partenza 20 luglio da Milano. Torniamo in Grecia, ma questa volta vogliamo fare la costa, passando per la Tessaglia, Macedonia, Tracia per poi tornare indietro attraverso le isole di Samotracia e Limnos. Abbiamo una Transalp gialla nuova  fiammante, i giubboti da motociclisti fighi, le magliette fatte da mio fratello Marco con scritto Svalvolati on the Road ed i nostri felini Micia e Lino sono in pensione dai mitici nonni Rosy e Gino.




MILANO, 20 luglio


Si parte alle otto del mattino alla volta di Ancona.Desideravamo da tempo questo viaggio e siamo tranquilli e felici, se non fosse per quel ritardo che mette in ansia la sottoscritta più del dovuto, forse.
Me on the deck
Durante il viaggio decido di pensare alle cose positive che potrebbe portare la situazione, al fatto che forse riuscirò a lasciare il posto di lavoro nel quale sono una volta per tutte, al fatto di poter essere in tre su questa moto, ai nomi Anita o Diego ed inizio a rilassarmi ascoltando la musica.
Arrivati sulla nostra Anek decidiamo, visto che siamo più intelligenti degli altri, di metterci a dormire sul ponte, all'aperto, sotto le stelle, giocando a Uno prima di andare a dormire... nella notte siamo costretti a svegliarci. Piove, siamo già tutti bagnati e, ovviamente, gli unici ancora fuori all'aperto. Rientriamo e ci accampiamo sotto le scale e, non se per un inizio di mal di pancia che mi tranquillizza parecchio, o per l' odore del vomito che il bambino vicino a noi decide di lasciare per terra, mi addormento in men che non si dica.


IGOUMENITSA, Grecia 21 luglio 


Lei


Otto del mattino.Terra greca sotto le nostre ruote ancora una volta, splendida ci accolgie con i suoi paesaggi meravigliosi e freschi. Il viaggio è più lungo del previsto, ma siamo in Grecia e io sono felice quasi alla commozione, e mi sento già libera.
Ho programmato questo viaggio guardando le foto dei posti che mi piacevano di più su google heart e sfogliando l'immancabile Lonely Planet per cui, quando mi si presenta di fronte Meteore, mi commuovo di nuovo... che noiosa!



Meteore
Qui ci sono solo due paesini Kastraki e Kalambaka.Ci fermiamo all'hotel Helvetia e, dato che ci mancano sempre cento metri, ci accorgiamo dopo che più avanti c'è il centro del paesino troppo carino con tanti hotel caratteristici. Non c'interessa alla fine, ci fermiamo a pranzare guardando arrivare una compagnia di italiani tutti con la bmw.
Quello che ci circonda ci lascia senza parole. Rocce gigantesche, verticali, sulle quali sorgono bellissimi monasteri. Un paesaggio bizzarro e magnifico, diceva la guida, e mai descrizione poteva essere più azzeccata.
Monasteri a Meteore
Il giorno dopo andiamo a visitarli e percorrere la strada in mezzo a questo spettacolo della natura è veramente suggestivo.
Entriamo in un monastero, mi fanno mettere una gonna lunga ed iniziamo a curiosare.
Ci sono i monaci che vivono qui, con la loro tunica nera, un cortile attorno al quale ci sono le stanze di chi ci vive e al centro la chiesa principale.
Il silenzio è dolce e si sta benissimo. Io ho la mia Bubu maglietta e il mio bel cappello di paglia sopravvissuto al viaggio Grecia 2007.

Tramonto su Kastraki
La Sera passeggiamo  tra le rocce che sovrastano il paesino e ci godiamo il tramonto tra le rocce. Il rosso del sole le rende rosa ed è uno spettacolo meraviglioso.Ceniamo in un ristorante con tanti bei gattini e finalmente mangio il mio amato Tzaziky.


Me






























PENISOLA CALCIDICA, 23 luglio

La mattina mi sveglio e... evviva niente piccolo Baldo in arrivo!!!
Partiamo per il mare, diretti alla Penisola Calcidica. Il viaggio è veramente lungo, ci perdiamo pure e devo forzare un po Ricky a desistere. Ho visto un posto su internet e voglio assolutamente arrivare lì. Per una volta non voglio andare a caso, so esattamente cosa voglio per noi.
Penisola Calcicidica
Incontriamo una famiglia di italiani su un camper e li salutiamo, non capita di trovarne da queste parti. Per fortuna alla fine il mio pilota, come sempre,mi ci porta nella spiaggia meravigliosa che ho visto sul pc a Milano e, quando arriviamo Ricky si rincuora e non può credere a che paradiso abbia trovato e sono molto fiera di me.

Facciamo un po fatica a trovare da dormire, ma poi arriviamo a Sithonia, all'hotel Elena, 40 euro a notte, sul mare, con aria condizionata e una colazione spettacolare la mattina. Decidiamo di fermarci più del previsto da subito.

Il ragazzo che gestisce l'hotel è giovane e ci sa fare.Sa un po' d'italiano. Quando gli diciamo che siamo di Milano alza gli occhi al cielo e dice, che meravigliosa città, vorrei viverci... mi giro,guardo la spiaggia, il mare, il cielo e penso...veramente l'ha detto???
 L' arredamento dell'hotel è semplice ma di stile, ordinato, mette sempre bella musica, u2 per lo più, belle piante qua e la, belle tazze e belle bottiglie di vetro per l'acqua. C'è un panettiere di fianco che fa pane e brioches deliziose, e poi c'è il suo cane panciuto che tanto è grassottello che quando prova a grattarsi con la zampa posteriore non ci arriva.

Sithonia
Il paesino è micro, c'è solo un supermarket dove c'è di tutto. Capisco che vivere qui è sicuramente diverso dal passarci solo qualche giorno come facciamo noi.
In questi quattro giorni visitiamo spiagge meravigliose, lunghe, deserte, con un mare cristallino da guardare per ore.
Sulla spiaggia c' è un ristorante che amiamo perchè si mangia del buon pesce, dell'ottimo tzaziky ma soprattutto ci sono tanti gatti. Ricky ride guardandomi seduta a tavola, mentre mi verso vino in continuazione, dice che quando sono in Grecia divento il ritratto del benessere.
Non posso farci niente, questa terra mi ha emanato fin dalla prima volta vibrazioni positive, e mi sento felice.
Un giorno decido di mettermi la mia Bubu maglietta... panico, lei non c'è più, e neanche i miei pantaloni da escursione verdi!!!!
Ripenso a tutto...e l'unica spiegazione è che siano belli belli nell'hotel a Meteore. Che amarezza!!!!!!







Sithonia

Sithonia

Noi donne






































Facciamo le nostre sfide a record di passaggi con i racchettoni.
Leggiamo libri, diventiamo neri al sole, perlustriamo la zona con la nostra moto, guardiamo il Monte Athos da lontano, cerchiamo piccole spiagge isolate e la sera guardiamo il tramonto mentre signore greche pescano in bikini solo con un filo e un amo. La notte quando mi stufo dell'aria condizionata la spengo e apro la finestra, ma poi ho paura che mi entri qualche viscido animale e la riaccendo... cioè chiedo a Ricky di riaccenderla. Una notte riesco a dormire con la finestra aperta, ma faccio un sogno con qualche lucertola e sento che mi cade addosso. Urlo e con un balzo salto dritta sdraiata così come sono sopra Ricky. La mattina ricordando la scena non riusciamo ad alzarci dal letto dal ridere. A volte mi chiedo come ho fatto ad essere così fortunata ad avere un uomo che mi sopporta e mi ama così come sono...
Purtroppo è arrivato il momento di lasciare questo posto meraviglioso. Diciamo al nostro albergatore che siamo diretti ad Alessandropoli e ci chiede perchè?... niente non capisce il nostro viaggio.
Lo salutiamo, con lui il suo cane panciuto e ce ne andiamo.

ALLESSANDROPOLI, 27 luglio


Alessandropoli
Arriviamo ad Alessandropoli senza particolari problemi, solo un po stanchi.Passiamo al confine con la Turchia e ci promettiamo di tenerlo come viaggio futuro. Andiamo subito al porto per prendere i biglietti per Samotracia e poi cerchiamo un albergo per due notti, perchè mi piacerebbe visitare una riserva forestale nei paraggi. Questa volta siamo decisi, ci diamo un budget, non più di 50 euro a notte, vogliamo prenderci tutto il tempo e guardare anche più di un albergo. Ci fermiamo al primo, Hotel Erika, sul mare, Ricky entra, esce e mi dice, sono 60 euro a notte, ed io ,va bene, ma con la colazione?, risposta, no, ed io, va bene....
La città non è male, passeggiamo sul lungomare e la sera ci sono un sacco di locali... non che a noi interessi, giochiamo a carte sul balcone, però c'è un ristorante gestito da una donna bellissima, Assya, che ci piace subito. Ci intorta a dovere e mangiamo di tutto e di più.  La ragazza sembra avere un debole per me. Elogi alla città di Milano anche qui, poi ci chiede dove siamo diretti e in men che non si dica dopo un paio di telefonate abbiamo già da dormire dalla sua amica. Passeggiando entriamo in un'edicola, e la proprietaria interviene nei nostri discorsi parlando un italiano perfetto con accento toscano. E' venuta a vivere qui con il marito anni fa, dopo essersi innamorata di questa terra. Dice che possono tenere le porte aperte in casa, tanto non c'è delinquenza, che qui sono felici e che si sono portati dietro pure la suocera. Mi viene quasi da chiedere se per favore possono telefonare all'hotel di Meteore per chiedere della mia Bubu maglietta, ma poi   tanto al ritorno non passeremo di lì, quindi niente. Immagino la figlia dell'albergatore in giro con i miei pantaloni Decathlon e mi addormento sconsolata.
Finalmente si va a visitare la riserva forestale di Dadia. Dopo una mezz'ora di strada inizia a piovere. Non ci siamo portati dietro niente, sempre perchè siamo pi intelligenti degli altri, ma tanto è una piccola pioggerellina, non può succederci nulla, se non che il tutto si trasforma in un nubifragio e noi, in canottiera e pantaloncini, ci rifugiamo nella stazione di benzina più triste di tutta la Tracia e ci stiamo per quasi un ora!!!!
Le persone poco socievoli che frequentano questo posto ci fissano, mangiano e guardano la pioggia come se non l'avessero mai vista. Il benzinaio si rifiuta di uscire a fare benzina ad un tipo per non bagnarsi. Noi siamo talmente stanchi e sconsolati che quasi non ci rivolgiamo la parola. per fortuna non può piovere per sempre, e ripartiamo.
Riserva forestale di Dadia
Alla riserva la prima cosa che abbiamo fatto è stata di comprarci nel negozio dei loro souvenir due magliette, asciutte, che penso saremo gli unici in Italia ad avere. Ovviamente qui nessuno parla una lingua a noi comprensibile, capiamo di dover prendere un biglietto ed aspettare un pulmino... ma fino a che non lo vediamo arrivare non ci sentiamo così sicuri. Insomma ci portano in mezzo alla foresta, bellissima, in cima ad un monte, entriamo in una casetta di legno e ci danno dei binocoli... ed eccoli lì, aquile, avvoltoi e condor. Meraviglioso vederli nel silenzio, appollaiati sui loro alberi. Guardare gli animali dove devono stare e non in zoo o gabbie è sempre uno spettacolo che mi prende il cuore. Bellissimo...certo ci saremo goduti di più lo spettacolo se la guida non avesse chiamato tutta la sua rubrica con il cellulare ridendo e parlando a voce altissima. Noi ci guardiamo basiti e ridiamo. Avrei voluto fare qualche domandina, ma, a parte che era sempre al telefono, in che lingua gliela facevo? Ce ne andiamo, dopo ben 15 minuti di gita, con i nostri dubbi e torniamo giù attraverso la foresta. Sicuramente si poteva fare anche un altro giro,magari una bella passeggiata nei boschi ma il tempo non era dei migliori e nessuno parlava una lingua a noi comprensibile nel caso di perdita nei boschi!!!!

Gattaki
Propongo a Ricky di andare a visitare il delta dell' Evros, il fiume, dove avevo letto organizzavano dei tour con barche. Nessuno di noi due ha mai trovato niente di tutto ciò. L'unica cosa che abbiamo trovato, seguendo un rigagnolo d'acqua attraverso la boscaglia, è stato un gruppo di punk con tanto di cresta e borchie sbucati da alcuni cespugli. Pensando fosse abbastanza improbabile  essere tornati negli anni 80, proseguiamo e,  in uno spiazzo poco lontano da lì, altri punk stavano allestendo un palco con casse giganti dalle quali usciva musica tecno a palla.... ed intorno natura incontaminata. Decidiamo che non ci uniremo a questa compagnia e torniamo ad Alessandropoli.
Sulla strada vedo le cicogne. Ci fermiamo a mangiare in un ristorante dove ci sono tre cuccioli di gattini rossi molto simpatici e pensiamo ai nostri pelosini con malinconia. Sms alla nonna per avere news. tutto ok.
La sera ceniamo da Assya alla quale diamo il nostro indirizzo nel caso passasse da Milano.
La mattina dopo attimi di panico per la presunta perdita dei biglietti della nave poi ritrovati in un luogo mai pensato e discussione, in una simpatica lingua fatta di gesti, versi e parole in inglese qua e la, con la proprietaria dell'albergo perchè vuole farci pagare due film porno che, giuro, non abbiamo guardato.
Vinciamo noi e prendiamo la nave per Samotracia.

SAMOTRACIA, 29 Luglio


Svalvolati verso Samotracia
Il viaggio in nave ci riserva spettacoli magici, gabbiani che volano vicino la barca facendo delle danze ipnotizzanti ma, soprattutto, delfini. Diciamo sempre che quando ci capita di vederli ci porteranno fortuna per tutto il viaggio, e quando vediamo l'isola dal porto confermiamo l'ipotesi. E' bellissima.
Andiamo subito all'albergo consigliato da Assya. Ci ritroviamo ancora a parlare senza essere compresi e fatichiamo anche a far capire di darci carta e penna per spiegarci. Alla fine capiscono che siamo gli italiani mandati  da Assya di Alessandropoli, strano, siamo gli unici su tutta l'isola, e ci danno la nostra stanza. Non è il massimo, ma accettiamo come sempre e spendiamo 40 euro a notte.
L'sola è piccola, selvaggia e ruota attorno ad un monte. C'è vento e prendere il sole è fantastico. Guardare Ricky che rincorre  l'ombrellone dopo averlo posizionato,con grande maestria è molto divertente, e decidiamo che è il nuovo antifigo, dopo la carta igienica sotto le scarpe quando esci dal bagno.

Spiaggia e vento

Lei e lui a Samotracia


































Si prende la moto, si gira intorno alla montagna, si vede il mare,trasparente. Vediamo spiagge non bellissime ma adatte al luogo, se ne trova una di sassi scuri, enorme, vuota da poterci stare nudi volendo, particolare da starci tutto il giorno. C'è un baretto fatto con quattro pali con sopra delle foglie secche, sedie di plastica e tavolini. Nel silenzio quelle poche persone che ci sono mangiano senza proferir parola, gurdando la laguna davanti a loro. Il monte che ci sovrasta è veramente suggestivo.Dei greci con Transalp modello vecchio ammirano la nostra e Ricky si pavoneggia, sempre usando la nostra ormai consueta lingua di gesti e parole in inglese messe a casaccio. Aspettano che ce ne andiamo per sentire il rombo del motore e Ricky, sempre pavoneggiandosi, tira fuori la chiave... completamente piegata ad angolo retto!!!!!! Già mi vedo abbandonata con gruppo di greci cercando faticosamente di comunicare mentre aspetto che il mio uomo recuperi, in sella con uno sconosciuto, la chiave di riserva.
Fortunatamente uno dei ragazzi ha l'animo di Mac Gyver e, abilmente con un sasso raddrizza la chiave. Salutiamo e ce ne andiamo sentendo la pesantezza delle loro prese per i fondelli sulle nostre spalle.
Siamo andati a Loutra, un paesino di fricchettoni con bancarelle e baretti che danno musica rock anni 70.E' tutto molto bello ma puzza di spazzatura. Andiamo alle terme con sorgenti solforose e minerali, divisi uomini e donne. Una vasca  con acqua caldissima, di un colore un po' inquietante. Mi abbandono però  e vivo sette minuti in totale relax ignara di avere chiappe, tette e peli di tutte le età intorno.
Vogliamo informarci per fare canyoning ma nessuno sa dirci nulla.
Me
Ceniamo a Chora, il paesino in alto capoluogo dell'isola, è carino ci sono i gatti e facciamo l' aperitivo vicino alla fortezza, dove mentre vado a far le foto il forte vento mi alza la gonna mostrando a tutti le mie mutande con il pirata.


Vathres, lungo il fiume Fonias

Vathres, lungo il fiume Fonias

Vathres, lungo il fiume Fonias
Ceniamo in un ristorante con le lampadine colorate e diamo gli avanzi ai gatti. Finalmente mangio lo yoghurt con il miele. Troviamo finalmente il tipo del canyoning che ci dice inizieranno sabato con gli incontri. Noi saremo già via, verso una nuova isola allora.
I giorni passati qui ci piacciono molto, a parte che ho perso anche il mio cappello di paglia. Probabilmente dove ci siamo fermati a bere una coca e un thè freddo pagando ben otto euro!!!
 Andiamo a visitare le cascate. Arriviamo al fiume, percorriamo un sentiero nel bosco dove vedo libellule di tutti i coloro e rane giganti, bellissimo. Arriviamo ad una piscina naturale alimentata da una cascata, ma c'è tanta gente. Decidiamo di continuare più su, anche se sono chiari i segnali di pericolo. In realtà non è poi così pericoloso e la vista è magnifica, solo un pochetto faticoso. Alla fine arriviamo ad un piccolo laghetto tra le rocce, limpido, con libellule e rane. Una mamma con due figli campeggia qui, e mangiano per terra cucinando tra i sassi. L'acqua è gelida ma fare il bagno è meraviglioso.Tornati in spiaggia Ricky ha fatto ancora volare via l'ombrellone. Sempre molto divertente.
Santuario degli Dei
Visitiamo spiagge stupende, ne troviamo una con baracchino, musica e caprette dappertutto, anche sui cofani delle auto. Esploriamo i dintorni e scalando una scogliera troviamo una spiaggia deserta. Ci stiamo tutto il giorno, solo noi due e siamo felici.
Avendo sempre la mia guida a portata di mano porto il mio Ricky a visitare il santuario degli dei situato ai piedi del monte Fengari, in mezzo ad oleandri ed ulivi. Il luogo è molto suggestivo, soprattutto perchè ci siamo solo noi e questo ci consente di fantasticare su questo luogo sacro e fare gli stupidi nascondendoci tra gli alberi o imitando pose da divinità per le foto.... ecco.
Concludiamo la giornata facendo un aperitivo a Chora mangiando formaggio e miele.
Ceniamo come spesso facciamo al ristorante dell'hotel, dove ormai tutti ci vogliono bene, forse perchè non ci possiamo comprendere, e dove il cameriere più grande avrà 16 anni. Ci fanno sempre un fritto misto buonissimo e un bambino mi accarezza le farfalle che ho tatuato sulla schiena.


Lei



Spettacoli della natura
L'ultima sera si movimenta causa un incendio sul monte di fronte a noi. Ci sembrano tutti allarmati, ma non potendo comunicare con nessuno non capiamo l'entità del pericolo. Quando Ricky va a chiedere la carta igienica, che riesce ad ottenere grazie allo sventolare di un foglio che avvicina al deretano, gli dicono tutto ok, di non aver paura... così gli sembra. Effettivamente l'incendio aumenta invece di diminuire, ma ciò non mi impedisce di farmi una bella dormita.



Il giorno dopo siamo ancora vivi e pronti per prendere la
nave per Limnos. Passiamo la giornata al mare e poi nel pomeriggio andiamo al porto dove, causa ritardo, non prendiamo la nave fino a sera. Ore ed ore sulla panchina ad aspettare, insieme a gente di ogni tipo e alla famiglia che viveva alla cascata. Il figlio piccolo, con lunghi capelli non certo pulitissimi ci prende in simpatia ride con noi, di cosa non so e infine decide di schiacciare un riposino sul mio giubbotto da moto.

Al tramonto la nave arriva saliamo, piazziamo la nostra moto e ce ne andiamo a dormire da qualche parte per queste tre ore di viaggio.







LIMNOS, 1 agosto


Limnos, paesaggi, porto
Arriviamo sull'isola che sono ormai quasi le 23 passate. Subito l'ambiente ci appare più movimentato e meno selvaggio. Sperando che qualcuno ci fermi chiedendoci se abbiamo bisogno di un posto dove dormire, andiamo piano, ma nessuno accenna a salvarci. Vaghiamo per i paesini e ci fermiamo in un albergo che sembra carino. Ci accoglie con estrema cordialità tipica di questa terra meravigliosa il signor Filokitis, che ci da una stanza per una notte sola, poi sarà tutto pieno. Peccato perchè lui era molto simpatico, a parte che insisteva nel chiamarci Elsa e Gianni. Il giorno dopo riposati e rifocillati ci impegniamo a cercare un posticino per noi due e troviamo un appartamento da Afrodite, un po' caro ma stupendo, con terrazzo e travi a vista.
La mattina quando ci fanno la stanza ci piegano i pigiami a forma di fiocco...adorabile!

Spiagge
Ma sopratutto facciamo colazione guardando il mare. Ovviamente nella via ci sono dei gattini, in particolare una piccola cucciolina che viziamo ogni giorno con prelibatezze e ci ringrazia facendo fusa e coccole.
Qui è veramente bello, l'isola ha spiagge enormi dove poter passeggiare e giocare a racchettoni per ore raggiungendo il record di 426 passaggi senza mai fermarsi. Il mare è stupendo limpido, a riva vedo pure un polipo un giorno.


Agios Esferatios
Ci concediamo  relax totale. La sera ceniamo sul nostro terrazzo a lume di candela, ammiriamo il castello illuminato e i fuochi d'artificio. Passeggiamo tra  localini un po' fighetti ma carini, ceniamo al porto dove paghiamo tantissimo e al giardinetto dove paghiamo pochissimo. Una sera sto male, ce ne stiamo a casa e Ricky per farmi ridere lancia delle ciliegie andate a male sul tetto del box sotto di noi dove tre gattini neri corrono come pazzi per prenderle senza capire da dove arrivino.
Prendiamo un caicco e visitiamo l'isola di Agios Esferatios, con una spiaggia vulcanica meravigliosa che da all'acqua una limpidezza tale da sembrare diversa da tutte le acque viste finora. L'isoletta mi fa innamorare, è tranquilla in modo esagerato, ha pochissimo, quasi niente, ma è Grecia.Case bianche con persiane verdi e sedie azzurre di legno.E' meravigliosa e affascinante, ceniamo nella piazzetta e prendiamo il sole sulla barca  ammirando i colori del mare e diventando nerissimi.
Sulla nostra isola andiamo a visitare il lago salato per vedere i fenicotteri. Lago prosciugato, fenicotteri scomparsi....il sale rende però tutto il paesaggio surreale e ci piace.
Visitiamo il sito archeologico con grotta marina...sito inesistente, grotta marina un buco odoroso e umido con un pozzo...ridiamo molto di ciò....però la chiesetta sul mare è suggestiva.

Spiaggia di Keros, lago salato, chiesa sul mare
Vediamo la spiaggia dei surfisti Keros, è grigia e c'è un vento fortissimo. Guardiamo gli altri surfare e volare in alto e ci piace.
La spiaggia che adoriamo di più si trova vicino a noi. Ci sono gli ombrelloni fissi, di paglia, così finalmente Ricky butta il nostro, ormai provato dai rotoloni fatti in giro per la Grecia. L'acqua è bassa e ci si può passeggiare chiacchierando per ore, e come sempre ci rende felici l'avere sempre qualcosa da dirci e di cui ridere.
Veduta dalla fortezza
Andiamo in cima alla fortezza ad ammirare la bellezza dell'isola dall'alto e incontriamo capre, caproni  e cerbiatti.
Troviamo un paio di spiagge solitarie e ci stiamo per ore rilassandoci al sole.
Passeggiamo tra le bancarelle e compro una spilla bellissima che mi spacciano per antica, forse appartenuta alla regina di qualche paese di qualche secolo fa e la pago tre euro... se lo sapesse la regina!!!
Ci infiliamo nelle tipiche viette con tanti negozi turistici ma sempre belli da vedere,  un tatuatore  vede in noi possibili clienti e ci invita con gli occhi ogni volta che passiamo,  mangiamo dolci e beviamo frappè di caffè e Baileys.

L'ora del Traghetto
Il tempo però passa e noi abbiamo dei gatti pelosi a Milano che ci aspettano e, dato che il viaggio sarà di tre giorni, ci conviene lasciare il paradiso. Compriamo i biglietti, facciamo di nuovo i bagagli, salutiamo la bellissima signorina dell'agenzia che ci ha affittato l'appartamento e che ci saluta ogni volta che ci vede, e prendiamo la nave, con una pace interiore da invidiare.

SALONICCo , 9 agosto

Tramonto dalla nave
Arriviamo a Salonicco di sera, troviamo un albergo che sembra antico, con ascensore in legno con le porte che si chiudono a mano. E' un po' inquietante, immagino fantasmi che vagano per i corridoi. La cittadina è vitale, piena di locali e gente. Mangiamo in un ristorante tipo hard rock cafè un buon hamburger e poi andiamo a dormire. Ci aspetta ancora il viaggio di ritorno.









IGOUMENITSA, 10 agosto


L'amore conta
Partiamo per il viaggio di ritorno. Doveva essere un tragitto abbastanza rapido, ma il mio uomo è speciale e allunga la strada di 150 km per ripassare da Meteore a cercare la mia Bubu maglietta. Arriviamo che inizia a piovere e io non posso credere di essere ancora qui... entro nell'albergo e parlo con i proprietari in tutte le lingue del mondo, gesticolando, facendo vedere la stanza, toccandomi la maglia... niente non capiscono. Poi mi viene un lampo di genio, prendo la macchina fotografica e faccio vedere loro la mia foto a meteore e indico la mia Bubu maglietta ed il miracolo si compie. Un ragazzino apre un armadio e dentro un sacchetto c'è la mia maglietta ed i miei pantaloni... sono al settimo cielo!!!!!
Amo Ricky all' ennesima potenza. Ci mettiamo al bar aspettando che smetta di piovere e ammiriamo l'acqua che scende giù dalle rocce a rigagnoli.


Partenza
Ripartiamo salutando ancora questo posto meraviglioso e ci dirigiamo al porto.
La nave arriva puntuale, saliamo e ci accampiamo... all'aperto ma riparati e la mattina dopo siamo ad Ancona.
Torniamo alla nostra Milano pieni di meravigliosi paesaggi e momenti nel cuore.
A casa scarichiamo la moto prendiamo l'auto e andiamo a Vigevano a prendere Micia e Lino. La notte dormiamo tutti e quattro insieme e pensiamo che anche così, senza mare e senza cielo, a noi piace lo stesso, perchè siamo una famiglia.

Sara e Ricky

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