venerdì 10 giugno 2005

Sardegna



Mia mamma, dopo aver passato la maggior parte dei suoi pomeriggi dall'estetista per raggiungere il buono necessario, riesce ad ottenere un soggiorno  in Sardegna.
Ce lo regala, una settimana a Stintino.
Perchè non andarci in moto?
Così partiamo, ci imbarchiamo a Genova e ci piazziamo nella sala poltrone della nave dove passeremo la notte.
Subito la sensazione è di un ambiente un po' gelido. Siamo praticamente gli unici e ci piazziamo per terra per cercare di dormire. Nella nave c'è solo una coppia di giovanissimi sposini, affettuosi e bianchi come il latte.
Fa così freddo che non abbiamo coperte abbastanza pesanti e altrettanti vestiti per coprirci. Non riesco a dormire. Mi leggo il mio libro, e tutto...ma proprio tutto, il Vanity Fair. Il freddo mi entra nelle ossa e quando arriviamo a Porto Torres ed usciamo all'aria fresca di prima  mattina mi scaldo all'istante.

Stintino
Siamo sulla nostra Transalp, sulle strade sarde, il mare è meraviglioso e mi sento già in vacanza.
Arriviamo a Stintino in mezz'ora circa. Il paese è deserto e ci dirigiamo all'agenzia che ci deve dare le chiavi dell'appartamento. Non c'è nessuno e scopriamo che ci toccherà aspettare fino dopo pranzo.
Così ci piazziamo sugli scogli lì vicino a scaldarci al sole. In realtà la mattinata sembra non passare mai e la signorina sembra non voler arrivare.
Alla fine ce la facciamo, dopo aver pranzato in un bar del paese ci raggiunge l'agente e ci porta al residence. E' arroccato su un promontorio e si vede la tipica spiaggia di Stintino, La Pelosa, con la Torre. L'appartamento è carino, e intorno c'è il deserto. Gli unici altri clienti sono proprio di fianco a noi e sono, ovviamente, gli sposini della nave.
Sistemate le cose corriamo in spiaggia. Il paesaggio è meraviglioso, il mare uno spettacolo che non riesco a smettere di guardare. Purtroppo il vento comincia ad aumentare, l'acqua è gelida ed il pomeriggio diventa presto insostenibile. Ho ancora freddissimo e sono vestita leggera.
Torniamo in stanza. Desidero solo fare una doccia calda.....ma l'acqua scende solo fredda.
Vengo colta da crisi isterica e convinco Ricky a chiedere aiuto ai vicini.

In giro per l'entroterra
Quando ci aprono la porta è evidente che abbiamo interrotto qualcosa, e non sembrano molto contenti, tanto che, dopo aver controllato insieme lo scaldabagno senza trovare alcun problema, non vedono l'ora che ce ne andiamo. Speravo con tutta me stessa che mi facessero usare la loro doccia...ma era chiaro che avessero altro da fare.
Cosa che abbiamo potuto constatare le sere successive, causa pareti troppo sottili.

Stintino paese

La mattina dopo la ragazza dell'agenzia viene a spiegarci come si usa il riscaldamento....facile e veloce, ovviamente.
Non siamo molto fortunati con il tempo, il vento è forte e non si riesce a fare il bagno con serenità, ci piace però starcene sulla spiaggia o sugli scogli ad ammirare i colori meravigliosi del mare.
Visitiamo il promontorio di Capo Falcone, dove sorge la famosa Torre Saracena e prenotiamo una gita all'Isola dell' Asinara, che però rimandano ogni giorno causa vento.
Intorno i negozi sono chiusi, i bar iniziano gli allestimenti per l'estate ma sono quasi tutti deserti.

Grotte di nettuno
La famosa spiaggia della Pelosa abbiamo la fortuna di riuscire a vederla, cosa che, mi hanno detto, ad agosto è impossibile, da quante gente c'è. E' veramente tutto stupendo.
Ceniamo una sera sul mare, mangiando aragosta e poi troviamo un ristorante sulla strada a picco su una scogliera troppo carino e lo battezziamo come nostro posto preferito.
Giriamo l'entroterra a cavallo della nostra moto, assaporando l'aria, il vento, il sole, l'odore del mare. Sembriamo soli su un isola deserta.
Siamo fortunati a poter essere qui fuori stagione e poterci godere tutta la tranquillità di questa terra.

Alghero
Visitiamo Alghero in giornata. Il tempo è bello e fa più caldo che a Stintino. Passeggiamo tra le vie della città bianca, sul lungomare, dentro le mura e prendiamo il battello che ci porta alle Grotte di Nettuno.
Esperienza meravigliosa, sembra di entrare in un altro mondo, sotterraneo e con sculture naturali estremamente suggestive.
Ceniamo ad Alghero e al ritorno proviamo a passare per Porto Torres per finire la serata, ma non troviamo nulla di interessante e ce ne torniamo in residence.
L'ultimo giorno ci regala una splendida giornata con mare tranquillo e riusciamo così a prendere il catamarano verso l'Asinara.
I colori del mare sono ancora più brillanti che a riva e si vedono pesci e fondali. Ci mettiamo sulla punta a goderci il sole e stiamo benissimo.
Scendiamo sull'isola e ci fanno fare una passeggiata, consentita solo con visite guidate. Vediamo il carcere di massima sicurezza, ormai abbandonato, dove fu rinchiuso anche  Totò Riina e incontriamo i famosi e dolcissimi asinelli bianchi.
Mi piace visitare questo luogo piccolo ma pieno di storia, abbandonato nel silenzio e in mezzo ad acque cristalline.

Isola dell'Asinara


Spiaggia  La Pelosa
Al ritorno ci fermiamo per un bagno che solo io ed una altra ragazza abbiamo il coraggio di fare, ma è tutto troppo magnifico per non buttarsi, nonostante l'acqua gelida.
Ci offrono un aperitivo con vino bianco, capperi e salatini e ci sentiamo dei principi.
Il giorno dopo, la nostra settimana è finita. Incontriamo i giovani sposini, ancora bianchi come il latte, li salutiamo e partiamo per Porto Torres.
Ci tocca tornare sulla terribile nave. Però non ci fregano, paghiamo la differenza e ci prendiamo una cabina.
La notte la passiamo comunque insonne. Fa freddo pure qui, le onde mi sballottolano nel letto e i rumori del motore non mi fanno dormire. Decisamente la scelta della nave non è stata delle migliori, ma questo ed altro per portarci dietro la nostra compagna di viaggio, che, come sempre, si è comportata alla stragrande.

Sara e Ricky