mercoledì 1 agosto 2007

Grecia : Milos, Folegandros

Partenza il 29 luglio dalla nostra nuova casa di Milano. Torniamo in sella alla nostra Transalp che l'anno scorso abbiamo momentaneamente sostituito con una jeep per fare il nostro viaggio di nozze in Perù. Siamo sposati!!! Vogliamo Tornare nella nostra amata Grecia, vedere il mare e visitare le cicladi. Scegliamo Milos e Folegandros che, dalle guide, ci sembrano più adatte al nostro spirito. Decidiamo di includere anche la visita ad Atene, visto che non l'abbiamo mai vista. Dai nonni Rosy e Gino ci sono due felini che ci aspettano, da quest'anno c'è anche il Lino.      


Milano - Pescara, 29 luglio

Sara e Ricky riprendono la moto e ripartono per la Grecia, questa volta però decidiamo di prendere il traghetto a Brindisi, quindi partiamo un paio di giorni prima in modo da prendere il viaggio con calma. Sto male, sono nel primo di quei giorni, ho mal di testa. Resisto fino Pescara, ho la nausea. Il fresco del mare mi fa riprendere un pochino. Usciamo dall'autostrada e ci fermiamo in un bed and breakfast. Sono a pezzi, ci facciamo la doccia e andiamo a mangiare al ristorante qui sotto. Nonostante il posto sia sulla strada ci piace tantissimo, è tranquillo, c'è aria di vacanza e la pizza è ottima. Poi c'è una bella gattina. Dopo cena ci mettiamo in cortile a giocare con lei e la chiamo Bela Furbetta.

Pescara - Brindisi, 30 luglio

La mattina sto benissimo e affronto il viaggio, se pur caldissimo, felicissima. Ci piace il sud e ci promettiamo di visitare la Puglia prima o poi. Arriviamo a Brindisi con due ore di anticipo e ci piazziamo con coperte e materassi autogonfianti in un posto largo e riparato. Conosciamo un ragazzo di napoli con una moto di quelle da strada tutte messe giù da gara. Suscitiamo la sua invidia per la nostra organizzazione e ci ammorba con i suoi racconti. Dice che è amico di Cannavaro... molto bene... che tanto prenderà una cabina e che deve arrivare fino a Rodi dove la sua donna lo aspetta, dato che si è rifiutata di fare il viaggio con lui in moto, ha preso un aereo... molto bene... nella notte lui senza la cabina e senza neanche una felpa, muore di freddo e si lamenta. Io con la mia copertina dell' ikea dormo il sonno dei giusti.
La mattina quando siamo tutti nel box ad aspettare di partire lui accende la moto e sgasa come un pazzo perchè è agitato e ha dormito poco. Un motociclista tedesco gli chiede educatamente di spegnere la moto perchè ci sta affumicando.
Sono le 14 quando scendiamo a Patrasso. Mi sembra così strano dopo tanti viaggi uno diverso dall'altro ritrovarmi ancora qui, l'ultima volta non sapevamo nemmeno ci saremmo sposati e avremmo cambiato casa.
Partiamo alla volta del Pireo per vedere di trovare una nave per le cicladi. Il tratto di strada è caldissimo, terribile, ci fa star male, manca l'aria. Ci fermiamo in una pompa di benzina che sembra degli anni 70 e beviamo una bella Amstel Beer tutta d'un fiato. Adottiamo il metodo spagna bevendo mezza bottiglia d'acqua e versandoci addosso l'altra parte.
Trovare il Pireo sembra impossibile. Chiediamo ad un signore informazioni, ma non parla nessuna lingua e ci fa la lista di tutti i Pireo che conosce... Pireus, Pireiasas... ecc...
Alla fine ce la facciamo e vediamo in lontananza il tempio che sovrasta Atene. Siamo talmente stanchi che dopo avere preso i biglietti per Milos per il giorno dopo, andiamo a dormire nel primo Hotel che troviamo, brutto e vicino La città non è per niente rassicurante e preghiamo di ritrovare la moto che dobbiamo parcheggiare in strada l'indomani.
In giro c'è brutta gente, le strade sono sporche e i locali deprimenti. Mangiamo in un bar con l'aria condizionata altissima una insalata ghiacciata e schifosa e poi vogliamo solo dormire.
Alle 6.30 siamo di nuovo in un porto e alle 7.30 siamo di nuovo su una nave. Speriamo almeno questa volta di vedere dei delfini!!!!

Milos, 1 agosto

Casa e Gatti di Gianni ed Elefteria
Dormo tantissimo trovo posizioni comodissime... ma quando vedo l'isola rinasco.Niente delfini. Sbarcati ad Adamas una signora ci ferma dicendoci che ha una stanza per noi... o almeno così ci sembra. E' adorabile e dopo che per un quarto d'ora non accenna a dirci altro e ce ne stiamo seduti su un muretto cominciamo a pensare sia solo in cerca di compagnia. Invece stava  aspettando il marito, e ci portano a casa loro dove affittano delle stanze. La casa è bianca e blu, la camera grande e con un piccolo angolo cottura, pulita con un bel giardino. Ovviamente hanno dei super gattoni o gattaki, come dicono loro.
E' iniziata la nostra vacanza.
La fatica del viaggio si dimentica e lascia il posto alla serenità.
In giro per Milos
L'isola è meravigliosa.
Visitiamo la spiaggia di Sarakiniko, particolare tra cogliere bianche e lisce, l'acqua è limpidissima e ci tuffiamo. Ceniamo in un ristorante praticamente sulla spiaggia ad Adamas, mangiamo tzaziki e skepasti, spendiamo pochissimo. Il paesino non offre molto, e noi non amiamo i caffè turistici, così passeggiamo e poi ce ne torniamo a casa nostra a giocare a carte.
In giro per Milos
Veniamo totalmente rapiti da ozio, paesaggi meravigliosi, cibi deliziosi e risate.
Visitiamo una spiaggia enorme color miele, con alberi per ripararsi dal sole. E' completamente vuota. Facciamo il bagno in un mare azzurro, blu e verde smeraldo.
Di solito le giornate scorrono così.
Sveglia tardi, colazione in camera.
Plaka - Adamas
Poi ci piace girare l'isola in moto prendendo l'aria fresca e inoltrarci in stradine che conducono a posti sconosciuti. La cosa ideale in Grecia è non fermarsi mai alle spiagge comuni, scritte su tutte le guide.
Tramonti da Plaka
Seguiamo indicazioni in greco facendo incerte strade sterrate. Ho il mio cavaliere, non temo nulla. Ci si aprono davanti agli occhi paradisi. Spiagge stupende, isolate bagnate da un mare commovente. La curiosità ci spinge ad arrampicarci sugli scogli e proseguire a piedi e troviamo una spiaggia completamente deserta racchiusa tra scogliere. Ci passiamo l'intera giornata prendendo il sole e facendo il bagno. Nuotiamo nudi fino ad una grotta  ed è  stupendo.
Quando siamo stanchi dal sole cerchiamo una taverna, beviamo Birra Mythos, mangiamo olive. Poi via ancora in giro per l'isola. Visitiamo l'entroterra, con adorabili caprette ovunque e ulivi meravigliosi. Visitiamo il luogo del ritrovamento della venere di Milo... uno spiazzo in mezzo due alberi..
Verso le otto ci facciamo un aperitivo ad Adamas o a Plaka guardando il tramonto... stupendo.
Si puo' salire fino al chiostro da dove si ammira tutta l'isola. Il sole diventa rosso fuoco e colora di rosa tutta la bianca cittadina. Le strade sono blu e il sole sparisce dietro la parte più alta dell'isola. Imperdibile.
In giro per Milos
A casa chiacchieriamo un pochino con la signora Elefteria che ci vuole bene e ci dice che siamo fantastici. Facciamo il bucato, stendiamo e giochiamo con i gatti. Sono arrivati altri italiani, ma ci guardiamo bene dal fare amicizia.
Ag. Kiriaki - Mandrakia
Ceniamo quasi sempre vicino a noi dal Gianni, lo chiamiamo così per il loro bambino troppo simpatico che chiamano quindici volte in una sera... Gianni, appunto... il cibo è ottimo e costa poco. Mangiamo torta di cipolle, melanzane e zucchine fritte, tzaziki, pomodori e il melone bianco... e beviamo tanto tanto vino. Qui il vino bianco non mi fa venire il mal di testa...e abbondiamo sempre molto.
Sarakiniko
Pollonia

Firiplaka - Klima
Una sera visitiamo Plaka e rimaniamo stupiti dal mondo completamente diverso dal resto dell' isola che ci si apre. Viette tra case bianche, negozi particolarissimi di artigianato, splendide buganville ovunque.Facciamo l'aperitivo all'Utopia bar che ha una terrazza dalla quale si può vedere il tramonto. All'interno una mostra fotografica di...motociclette, ovviamente. Per cenare spendiamo diciasette euro a testa e ci concediamo un pezzo di torta in un locale di nome Arethousa sulla strada del ritorno che pubblicizza la sua torta come la più buona del mondo. E' al cioccolato..ed è la più buona che abbia mai mangiato.
Visitiamo la spiaggia di Plathiena e il villaggio di Mandrakia molto suggestivo, la spiaggia di Kiriaki dove mi aspettano sempre due cagnolini, il paesino Pollonia, assolutamente greco, la spiaggia di Firiplaka, che merita assolutamente, e lo strano villaggio di pescatori Klima dove il tempo si è fermato.
Andare via è uno strazio ma dieci giorni qui sono fin troppi e abbiamo voglia di visitare una nuova isola. Salutiamo i nostri amici e ce ne andiamo a prendere la nostra nave per Folegandros.

FOLEGANDROS, 11 agosto

Il viaggio non è lungo ed io lo passo tutto il tempo sperando di vedere qualche delfino, ma niente.
Folegandros - Katergo 
L'impatto all'arrivo al porto è fortissimo. L'isola è brulla e solitaria, piccola e meravigliosa. Avevo letto di questo luogo su un Traveller e mi aveva dato una sensazione positiva, ma vederla dal vivo mi riempie il cuore. Capiamo subito dagli italiani svaccati al porto che l'isola è praticamente al completo. Cominciamo a girare fermandoci casa per casa a chiedere e da lì inizia una serie di passaparola molto divertente. Ci ritroviamo dalla parte opposta dell'isola. Un signore che affitta stanze meravigliose ci ride in faccia dice che non troveremo mai e ci manda da un suo amico ancora più a nord. Questo dice che ha un posto ma gli si libera l'indomani, ce lo fa vedere...UN BOX...non scherzo...uno di quelli che a Milano usiamo per mettere le nostre auto, arredato con quadri e due brandine. Ci sembra veramente troppo ma se è l'unica soluzione siamo pronti ad una notte in spiaggia e il resto nel bunker. Ci manda da una sua amica come ultima possibilità...ancora più a nord, ad Ano Meria.
Elphidia, i suoi amici, la sua casa, il suo cane, la nostra stanza
 Arriviamo dalla signora  Elphidia, che ha una casa su una scogliera a picco sul mare e vive con un ragazzo, Eracli e un signore non ben definito. Lei è buona e di una dolcezza assoluta, si vede subito che ama stare tra i giovani e che pur di non  rimandarli indietro li fa dormire in cortile. Ci sono materassi ovunque, in cortile, sotto i portici, in cucina...ed un unico bagno all'esterno piccolo da dover stare piegati per entrare. Si innamora subito di Ricky toccandolo e facendogli i complimenti per i muscoli, tutto ovviamente nella mitica lingua dei gesti. Ci offre una bellissima stanza solo per una notte e poi per dieci euro a notte ci propone di dormire sul suo divano...singolo e di legno con un materasso sopra. Pensiamo sempre meglio del box. e accettiamo. Ci sistemiamo. Ormai è sera, ceniamo insieme a lei che ci cucina una pasta orrenda. Ricky si sente male. Ringraziamo e ce ne andiamo a cercare un posto per mangiare e l'unica cosa che troviamo è un supermercato con tavolini tra gli scaffali. Ci fa molto ridere e ci mangiamo un anguria bevendo birra. La notte mi scappa la pipì, fuori c'è un vento fortissimo e quel maledetto bagno schifoso. La faccio nel lavandino che abbiamo in stanza. La mattina ci trasferiamo nel suo salotto, con tanto di santini, bambole inquietanti e candele accese. Loro però sono adorabili e ci ritroviamo a vivere in mezzo ai greci e ci piace così tanto che non sentiamo più il disagio iniziale, a parte ovviamente non riuscire ad usare il bagno come si deve. Siamo gli unici italiani, l'altra coppia si è rifiutata di dormire in cucina. Balliamo con loro, facciamo colazione con loro e parliamo con loro, alternando un terribile inglese ai gesti. Gli insegniamo a giocare ad Uno e sono esaltatissimi. Tutti i ragazzi sparsi qua e la si uniscono alle partite ogni giorno e urlano come pazzi. La sera del 14 agosto c'è una manifestazione in tutta l'isola, con balli e musica ovunque. Sono tutti vestiti di bianco. Quando rientriamo  loro hanno organizzato una festa con musica e ci fanno ballare e spaccare piatti... bellissimo!!!!
Ano Meria
Ah, ovviamente hanno un cane adorabile e un asino che raglia quando ci vede...
L'isola è piccola, molto ventilata e le spiagge non sono facilmente raggiungibili. Noi in moto però la giriamo tutta dentro e fuori. Visitiamo la spiaggia di Katergo, di ciotoli, ma con un mare trasparentissimo, andiamo a visitare Panagia, la grande chiesa su un' altura , ovviametne quando batte un sole accecante...sconsigliabile con tutti gradini da fare, ma il posto è stupendo. Si vede l'isola e ci si puo' arrampicare fino al tetto ..almeno credo sia permesso.... Andiamo alla spiaggia di Agios Nikolaos raggiungibile con una bella passeggiata. C'è molta gente e molti italiani, ma l'atmosfera è tranquilla e piacevole, bisogna solo fare l'abitudine al fatto che nudisti e no convivono senza alcun problema. Facciamo una discesa a picco sul mare a piedi per raggiungere Vorina Bay, che credevo più carina, ma non c'è nessuno, il mare è come sempre splendido e sott'acqua vedo pesci rossi e anemoni. Riesco a trovare un luogo dove fare finalmente quello che nel nostro terribile bagno non riesco a fare...sorry...
Hora
Al ritorno la salita.... ovviamente in orario di sole pieno... è talmente ripida che mi sento male e quasi svengo. Ricky mi soccorre, tempestivo come sempre, bagnandomi e standomi vicino.
Vediamo Angali e Livadaki due paesini dai quali scopriamo partono tutte le barche per tutte le spiagge che abbiamo faticosamente raggiunto a piedi.... molto bene...
 Panagia
Qui le onde sono altissime e Ricky mi coinvolge nei suoi giochi d'acqua adolescenziali. Alla prima onda scappo urlando con un misto di felicità e paura.
Andiamo a Hora, il capoluogo dell' isola, un villaggio nascosto in cima ad una rupe, ed è splendida. Casette bianche con persiane blu, viola e verdi. Gatti ovunque e anziani che chiacchierano sotto meravigliose buganville. Altri italiani disperati in cerca di alloggio sono sdraiati per strada. Alla fine siamo stati fortunati.
Agios Nikolaos - Vorina Bay - Il Kiostro di Hora
Un giorno mi faccio la doccia nell'orrido bagno con il terrore che mi appaia ancora il temibile geco e mi bussano ferocemente alla porta. E' la signora Elphidia che urla Italia Italia, così ci chiama. Mi copro con un asciugamano e apro terrorizzata. Lei entra nel bagno come un fulmine e mi fa cenno di restare senza problemi, si cala la gonna e si mette sul water a fare quella grossa davanti ai miei occhi increduli. Basita la ringrazio e le dico che ho finito e che magari esco....quatta quatta me ne vado, e mi chiedo se questa cosa mi è successa veramente!!!!!
Ci compriamo dei cappelli di paglia fighissimi per il sole, facciamo un aperitivo a Hora da un italiano che si è trasferito qui e spendiamo 28 EURO per due prosecchi e quattro olive!!!!!
Mangiamo il Gyros pytha e troviamo un ristorante sulla spiaggia economico dove mangiamo pesce e beviamo vino.
L'isola è veramente bella e ci ritroviamo a fissare l'orizzonte per ore dalla nostra casetta a picco sul mare.
Con lei in giro per Folegandros
E' un luogo magico che consiglio vivamente.
Purtroppo anche da qui ci tocca andare via. Passiamo l'ultimo giorno in spiaggia e poi a giocare a carte con Eracli e gli altri. Quando li salutiamo gli regaliamo Uno e sono felicissimi. Salutiamo la signora che chiede a Ricky se stiamo insieme...l 'avevo detto che lo amava. Andiamo al porto che è sera ceniamo in un  ristorante e ad un certo punto black out totale, tutta l'isola è al buio. La cosa dura per ore, facendo ritardare il nostro traghetto. Tiriamo fuori le nostre carte e giochiamo a lume di candela.
Quando finalmente riusciamo a salire sul traghetto è sera tardi. Il viaggio sarà di sei ore. Dormiamo buttati giù da qualche parte e la mattina dopo siamo al Pireo. Scendiamo nei box per ripartire... ma la nostra moto non c'è più. Nessuno parla la nostra lingua ed io non faccio altro che ripetere a chiunque THERE WAS A MOTORCYCLES HERE.....e ripensandoci ci fa molto ridere. I tipi del traghetto fanno spallucce e nessuno accenna ad aiutarci. Quando sono ormai scesi quasi tutti eccola la, in fondo, in un angolo dal lato completamente opposto. L'avevano dovuta spostare nella notte nelle tappe intermedie. Ci calmiamo, faccio rientrare le lacrime e salgo in sella con il mio cavaliere.

ATENE, 18 agosto

Arriviamo ad Atene e ci sistemiamo in bel albergo, spendendo 60 euro a notte con ricca colazione. La città ci appare subito molto pericolosa e sporca. Notiamo gente che ci segue e ci controlla. La cosa non ci piace molto.La sera ceniamo all'Hard Rock cafè di Atene.
 I nostri amici di Milano sono arrivati ieri in porto dopo un giro in barca vela e andiamo a trovarli. Hanno una bella barca e l'atmosfera è amichevole e gioiosa. Ci fa piacere vedere facce conosciute e passiamo del tempo con loro, dandoci appuntamento per la cena la sera. Visito la barca e rifletto sul fatto che forse non potrei farcela a stare con dieci persone per due settimane a così stretto contatto e mi rendo conto che forse sto diventando un caso patologico!!!!
 l'Eretto, Tempio di Giove, Partenone , Atene
Visitiamo Atene,, il Tempio di Zeus e l'Acropoli. La troviamo bellissima. Arriviamo fino in cima dopo una lunga camminata e guardiamo sotto di noi, si vede la città, immaginiamo quando qui ci vivevano, quello che facevano e subito a Ricky viene in mente.... ma le chiavi della moto...dove sono???? Mi abbandona sotto il sole e dopo quasi trenta minuti torna tutto sudato ma con le chiavi, che erano bene nel cruscotto. Continuiamo con la visita, il Partenone, l'Antico teatro, l'Eretto... tutto conservato benissimo e con un fascino antico inspiegabile.
Tutt'altro fascino ha la Plaka, il centro della città. Un'insieme di negozi di souvenir e basta. Pranziamo in un bar che ci spenna e ce ne torniamo all'hotel. La sera ceniamo con i nostri amici in un posto fighetto sul mare, ma ci divertiamo e ognuno ha racconti di viaggio da fare.
Il giorno dopo ce la prendiamo con calma, visitiamo il parco dove incontriamo il gatto più grande del mondo e proviamo a cercare una spiaggia. Ne troviamo una, io voglio restare ma Ricky non se la sente. Effettivamente fa veramente schifo. 
La sera ci concediamo l'ultima cena alla Plaka in un ristorante di lusso, dove spendiamo un pochino, ma comunque meno che al bar il giorno prima. Mangiamo molto bene. Passeggiamo tra bancarelle squallide e gente poco raccomandabile, ma vedere il Partenone che sovrasta la città illuminato non ha prezzo. Guardiamo il cambio della guardia e ce ne torniamo a dormire.

PATRASSO - BRINDISI, 21-22 agosto

Il gattone di Atene, il nostro amico Fabio, il ritorno a casa
Partiamo e arriviamo a Patrasso molto presto. Ci fermiamo in un ristorante per pranzo e ci mettiamo vicino l'aiuola posando i caschi sul prato. Mentre mi gusto il mio ultimo tzaziki noto che qualcuno è particolarmente interessato al mio casco, tanto da entrarci quasi dentro, questo qualcuno è il signor Topo di città, grande quanto un cucciolo di gatto!!!!
E' talmente ostinato che alla fine il ragazzo del ristorante mortificato deve cacciarlo bagnandolo con una canna. Va beh, non avrò visto i delfini, ma almeno un topo all'azione si.
Quando è la nostra ora saliamo sulla nave, ci piazziamo in un posto riparato ma all'aperto. Giochiamo a carte osserviamo il mare, per cercare delfini, mangiamo un panino freddo di frigor e dormiamo. La mattina ci svegliamo a Brindisi, la nave entra in porto...e dentro al porto davanti ai nostri occhi sette delfini ci danno il benvenuto.
Siamo felici e torniamo verso casa, decisi ad arrivare fino dove riusciamo per poi fermarci per la notte.
Il problema è che ogni volta ci guardiamo in faccia  pensiamo...dai ancora qualche chilometro.
Dopo decine di caffè, qualche red bull, due confezioni di pocket coffè, ma soprattutto dopo 12 ore e mezza di viaggio siamo davanti al nostro portone di casa!!!!
Lo so, siamo degli incoscienti, ma troppa era la voglia di rivedere i nostri gatti. E poi sinceramente credo che il destino ci abbia fatto fare questa scelta. Mentre scarichiamo la moto noto due donne nell'androne sedute su delle valigie. E' mezzanotte passata, chiedo loro se hanno bisogno di aiuto. Sono svedesi e ci spiegano che la loro cugina abita nel nostro palazzo, ma che non è in casa e non arriverà prima di un ora. Siamo stanchi, abbiamo solo voglia di farci una doccia ed andare a dormire... ma non ce la facciamo. Ospitiamo due sconosciute a casa nostra.
Stanno con noi fino a che non arriva la cugina. Ci ritroviamo anche nella nostra città ad avere problemi di comunicazione con qualcuno... ma siamo troppo stanchi per provarci, accendiamo sky in lingua originale e le abbandoniamo sul divano mentre ci facciamo la doccia.
Quando andiamo a letto sono le due passate. La mattina quando usciamo di casa per andare a Vigevano a prendere Micia e Lino troviamo una bibbia dei mormoni sullo zerbino e una dedica all'interno come ringraziamento per aver salvato le svedesi.
Siamo sempre stati fortunati in viaggio, trovando persone buone e disponibili, che ci hanno sempre aiutato. Noi non possiamo che fare altrettanto...e siamo felici.

Sara Ricky