sabato 30 luglio 2005

Grecia Ionica : Corfù, Paxos, Zante

Partenza il 30 luglio con la nostra Transalp rossa.
Finalmente visiterò la Grecia, mio sogno da sempre. Dopo aver letto degli articoli interessanti sul Traveller decidiamo per il versante ionico e puntiamo verso Paxos e Zante.
Dopo aver consegnato Micia ai mitici nonni Rosy e Gino scegliamo di prendere la nave a Venezia.... scelta sbagliatissima!!!!




Venezia, 30 luglio


Partenza da Venezia
Partire da Venezia è splendido, la nave passa in mezzo ai canali, ed io non la vedo dalle elementari, è stato il mio primo viaggio in aereo, una sorpresa che ci fece mio papà.
La nave della Minoans parte alle 14 e noi ci piazziamo per terra con materassi e sacchi a pelo ai posti poltrona. Il viaggio è decisamente troppo lungo, fuori piove e i bagni fanno fatica a contenere tutta la gente. Gli odori sono ingestibili più passa il tempo.
Arriviamo a Corfù alle 14 del giorno dopo, stanchissimi.






Corfù, 31 luglio


Troviamo la nave per Paxos  il giorno seguente.
Corfù
Prendiamo una stanza vicino al porto, a casa di due adorabili vecchietti. Brutta e vicina, come diciamo noi. E' piccola, calda, il bagno non è pulito ed è piena di zanzare.... ma un vape e un buon materasso sistemano tutto. Per una notte non è un dramma.
Cerchiamo una spiaggia, ma non è quello che mi aspettavo, l'acqua è sporca ed è pieno di gente... però mangio la mia prima insalata greca e mi piace tantissimo.
Corfù però è molto carina. Visitiamo il parco, la piazza principale, il porto vecchio e un tempio.
Centro
La città è pulita e vitale. Ceniamo in una piazzetta con due chiese, dove si svolgono due matrimoni contemporaneamente. Assaggio lo tzaziki e lo adoro. Il senso di sporco e disagio provato finora lascia il posto alla tranquillità di una nuova vacanza con Ricky.
Ci facciamo una passeggiata, il centro è pieno di locali, un po' turistici, ma carini. Sgomento... gli uccelli che ci facevano da sottofondo durante la nostra romantica cena erano centinaia di pipistrelli appesi ai muri delle case, creando un inquietante effetto edera.

Paxos, 1 agosto



Lakka

La mattina presto partiamo per Paxos. L'arrivo è rincuorante, il mare cristallino. Ci dirigiamo a Lakka in cerca di un alloggio dopo un paio di rifiuti sulla strada. Anche qui l'impresa è ardua, un gruppo di italiani ci precede e porta via le ultime stanza in una casa troppo carina. Seguo il consiglio della mia Lonely Planet e ci dirigiamo all'agenzia del paese che ci propone per trenta euro a notte una mini stanza con bagno in comune, con un mini balcone che da sul porto. Come sempre ci sembra bellissima e accettiamo.
Decidiamo di stare qui sei giorni, anche troppi per la grandezza dell'isola, ma capiamo subito che è il posto fatto per noi. E' tranquillo, poco turistico, economico ed il mare è stupendo.
I gatti di Paxos

I gatti di Paxos
Ma soprattutto è pieno di gatti. Li troviamo anche tra gli scaffali del supermercato o alla cassa della drogheria. Sotto casa abbiamo due mamme gatta con i loro cuccioli...ed io fotografo i gatti di Paxos che passano lenti, come diceva la guida.
La vita qui, scorre tra spiagge, dormite, cene, pranzi, aperitivi, tramonti e sole.
Lakka è molto carina, è un piccolo porto tranquillo che la sera si anima, nell'unica vietta che c'è, con musica e danze del posto nei ristoranti. C'è un bar che da sul mare, dove facciamo sempre l'aperitivo guardando il tramonto, un negozio che vende perline e oggetti fatti a mano e un piccolo supermercato, niente di più.
Antipaxi



Paxos
Loggos e dintorni
Gaios invece è un po' più grande e turistica, da qui prendiamo la barca che, in giornata, porta ad Antipaxi, un isola stupenda, verdissima e con un mare meraviglioso. Prendiamo il sole, facciamo il bagno e passeggiamo fino al promontorio dove ci rilassiamo su un amaca e pranziamo in un ristorante con sedie di legno blu e tovaglie a quadretti blu e bianchi, guardando lo spettacolo pazzesco davanti ai nostri occhi, un mare di mille colori. La sera ritorniamo a casa con la barca.
Si parte
E' un'isola è molto verde, ci piace girarla e scoprirla  in moto, passiamo tra gli ulivi e troviamo taverne nascoste e deserte.
Le spiagge non sono sabbiose, ma di ciotoli o scogli, sono comunque comode e c'è sempre un albero per ripararsi, del mare ho già detto...ma non ci si abitua mai !!
Visitiamo Loggos, un paesino di pescatori, prendiamo l'aperitivo in un bar di fricchettoni guardando il tramonto e poi ceniamo praticamente sulla spiaggia. Aragosta a cena !!! ma i gattini che ci circondano ne mangiano più di noi !! Passiamo poi la serata a scattarci foto stupide ridendo come due fessi.

Zante, 8 agosto


Viaggio verso Zante
La sveglia suona troppo presto e lasciare questo paradiso ci spezza il cuore. Il viaggio è lungo. Si torna sulla terraferma passando da Corfù, si scende a Igoumenitsa, si va in moto fino  a Patrasso, da lì a Killini e un'altra nave ci porta a Zante. Sulla strada però vedo camion con montagne di pomodori e bancarelle con ogni tipo di zucca. Adoro i colori che mi stimolano a scattare foto. Anche il ponte di Patrasso è molto suggestivo. L'effetto di questa struttura così moderna che sovrasta spiagge deserte e mare multicolor mi esalta. La Grecia che stiamo visitando è diversa da come mi aspettavo. E' molto verde, le case sono più quadrate e bianche, rispetto a quelle un po' tonde, bianche e blu che vedevo nelle foto degli altri, però l'ambiente pare più selvaggio e mi piace molto.
Porto Limniosas
L'arrivo a Zante è sconcertante. Capisco subito che sono troppo stanca dal viaggio per apprezzare la bellezza dell'isola che trovo incasinata, disordinata e troppo grande. Dopo un gran vagare chiediamo aiuto in un bar per trovare da dormire e con una telefonata arriva un simpatico ragazzo che ci porta al Delphinia, casa loro, dove hanno un ristorante e qualche camera in affitto. Ci spiega in italiano che si stanno allargando e progettano di fare anche un campeggio...  ci offre per cinquanta euro al giorno un appartamento troppo carino, immerso nel verde, con balconcino di legno blu e cucina. Preso ! Siamo inoltre a due passi dalla spiaggia di Gerakas, a detta di tutti una delle più belle.
La visitiamo subito ed infatti è bellissima, grande e con un bel mare tranquillo. Qui ci depositano le uova le tartarughe, infatti c'è una zona inaccessibile, dove, ovviamente, il solito italiano viene ripreso perchè colto a passeggiarci sopra bellamente, troppo intento a litigare con qualcuno al cellulare. In fondo c'è una zona di fanghi termali dove tutti, me compresa, si ricoprono, trasformandosi in orrendi mostri grigi per essiccare poi al sole.
Spiaggia di Gerakas, Spiaggia del Navagio
Dopo qualche giorno capisco perchè quest'isola suscita in me emozioni contrastanti. Zante è mastodontica, con scogliere altissime, spiagge enormi con un mare meraviglioso di tutti i colori, ma la sera si trasforma. Dopo una giornata passata a nuotare nelle Grotte di Limniosas o in cerca di dolci paesini di montagna deserti dove poter comprare vino, miele, olio e mangiare formaggio, la sera ci si deve scontrare con le luci al neon di locali multietnici, discoteche per adolescenti e infiniti negozi di souvenir che nel retrobottega tengono materiale pornografico. Per fortuna però c'è il minigolf, unico sport dove la sottoscritta è in grado di battere quello sbruffone di Ricky!!!!
Le spiagge però sono molte. Imperdibile la famosa Spiaggia del Navagio che vista dall'alto mi fa scendere una lacrima per la sua bellezza. Il mare mosso non ci permette di poterla visitare, ma forse vederla così deserta, con il relitto della nave posato sulla sabbia è ancora più bello.
Con una barchetta che organizza tour visitiamo le particolari Blu Caves, le grotte azzurre.
Zante by night
Ci uniamo ad un' uscita turistica in catamarano.Raggiungiamo Capo Skinari e vediamo spiagge e luoghi non accessibili a piedi stupendi. Il mare è cristallino, si vede il fondo. Immagino le tartarughe là sotto, ben decise a non farsi vedere da noi stupidi turisti...e dire che la notte escono a depositare le uova sulla spiaggia così vicino a casa nostra. I nostri compagni di giornata sono una organizzatissima famiglia tedesca ed un gruppo di simpatici signori napoletani, che dicono di averci notato il giorno prima alla spiaggia scambiando Ricky per Buffon.... ormai ci abbiamo fatto l'abitudine, anche se noi questa somiglianza non la vediamo, va beh. Comunque anche io li avevo notati. Erano molto impegnati ad insegnare a nuotare ad una loro amica così male che, per deformazione professionale, quasi sono intervenuta. Ci consigliano un ristorante e, la sera, quando ci andiamo, li troviamo lì. Effettivamente si mangia bene,ed è in alto, all'aperto in mezzo alle piante. C'è così tanta natura intorno che un topo trova assolutamente normale passarmi in mezzo ai piedi per raggiungere, immagino, casa sua tra i cespugli.
Blu caves

Abitanti dell'isola
Una sera decidiamo comunque di visitare due quartieri Argasi e Laganas. Squallidi e incredibili. Le spiagge che di giorno ospitano famiglie e vacanzieri in costume da bagno, la sera diventano il passaggio per le auto per lasciare posto in strada ad ubriachi e adolescenti in vesti succinte che invitano ad entrare nei locali. Quando ci rendiamo conto che siamo in coda nel traffico sulla sabbia inorridiamo!!!!
Troviamo un locale su un isoletta raggiungibile con una passerella che sembra carino, ci andiamo. Dà sul mare e si vede la luna riflessa sull'acqua, ma è vuoto e un po' tropppo fighetto per noi.
Capiamo che la cosa più bella qui da fare la sera è cenare all'ottimo ristornate dei nostri padroni di casa, che ci trattano da pascià, spendiamo per una cena quasi quanto per un aperitivo a Milano !!
Zacinto, gita in catamarano
Come sempre sulle isole greche, l'ideale è non fermarsi mai, ma esplorare, meglio se su due ruote, il più possibile. Troviamo infatti il luogo più bello del mondo che difficilmente dimenticheremo. Un locale a picco sul mare, con divani e punti per tuffarsi, L'acqua è cristallina e le rocce intorno bianche. C'è poca gente, beviamo birra e in filodiffusione ci sono i Led Zeppelin...stupendo.
Zacinto città non è male, si può salire fino al Kastro e prendere un bel caffè frappè con Baylies guardando la città dall'alto.
Per andare e tornare dalle nostre gite quotidiane passiamo sempre da una pompa di benzina dove, ogni giorno e dico ogni giorno, c'è un cane mastino con gli occhiali da sole... fantastico.
Il giorno prima della nostra partenza i nostri padroni di casa ci comunicano che si sono sbagliati con le prenotazioni e che sono costretti a dar via la nostra casetta. In cambio uno di loro ci offre casa sua gratuitamente per scusarsi e lui va a dormire da un altra parte per una notte. Amo questa terra e questa gente. Traslochiamo di sopra e abbiamo per un giorno un enorme terrazzo!!!!


Verso l'Italia 14, 15 agosto


Purtroppo arriva il momento di partire. I nostri nuovi amici ci chiedono di fargli pubblicità e sperano di vederci ancora.
Questa volta la nave la prendiamo da Patrasso. Ci piazziamo per terra come sempre ed il viaggio è ancora peggio che all'andata. Due notti di nave, tantissima gente, non abbiamo quasi il posto per allungare le gambe, gruppi studentesse inglesi in viaggio che non fanno altro che ridere e parlare, pavimento con la moquette schifosa e appiccicosa ed il bagno già all'altezza di brindisi fa vomitare. Dai water intasati si può vedere chiaramente tutto quello che ogni singolo passeggero lascia!!!!
Siamo stravolti, abbronzati e riusciamo a dormire il più possibile. Venezia... sei tanto bella quando scomoda per andare in Grecia!!! Mai più le nostre due ruote calcheranno ancora il tuo porto.
All'arrivo andiamo direttamente a Vigevano, dove abbiamo lasciato l'auto per recuperare immediatamente Micia.
Riabbracciarla ci riempie il cuore. Pranziamo con i nonni, offriamo il vino portato da Zante e.... è terribile!! Ridiamo molto. Siamo a casa.

Sara Ricky

venerdì 10 giugno 2005

Sardegna



Mia mamma, dopo aver passato la maggior parte dei suoi pomeriggi dall'estetista per raggiungere il buono necessario, riesce ad ottenere un soggiorno  in Sardegna.
Ce lo regala, una settimana a Stintino.
Perchè non andarci in moto?
Così partiamo, ci imbarchiamo a Genova e ci piazziamo nella sala poltrone della nave dove passeremo la notte.
Subito la sensazione è di un ambiente un po' gelido. Siamo praticamente gli unici e ci piazziamo per terra per cercare di dormire. Nella nave c'è solo una coppia di giovanissimi sposini, affettuosi e bianchi come il latte.
Fa così freddo che non abbiamo coperte abbastanza pesanti e altrettanti vestiti per coprirci. Non riesco a dormire. Mi leggo il mio libro, e tutto...ma proprio tutto, il Vanity Fair. Il freddo mi entra nelle ossa e quando arriviamo a Porto Torres ed usciamo all'aria fresca di prima  mattina mi scaldo all'istante.

Stintino
Siamo sulla nostra Transalp, sulle strade sarde, il mare è meraviglioso e mi sento già in vacanza.
Arriviamo a Stintino in mezz'ora circa. Il paese è deserto e ci dirigiamo all'agenzia che ci deve dare le chiavi dell'appartamento. Non c'è nessuno e scopriamo che ci toccherà aspettare fino dopo pranzo.
Così ci piazziamo sugli scogli lì vicino a scaldarci al sole. In realtà la mattinata sembra non passare mai e la signorina sembra non voler arrivare.
Alla fine ce la facciamo, dopo aver pranzato in un bar del paese ci raggiunge l'agente e ci porta al residence. E' arroccato su un promontorio e si vede la tipica spiaggia di Stintino, La Pelosa, con la Torre. L'appartamento è carino, e intorno c'è il deserto. Gli unici altri clienti sono proprio di fianco a noi e sono, ovviamente, gli sposini della nave.
Sistemate le cose corriamo in spiaggia. Il paesaggio è meraviglioso, il mare uno spettacolo che non riesco a smettere di guardare. Purtroppo il vento comincia ad aumentare, l'acqua è gelida ed il pomeriggio diventa presto insostenibile. Ho ancora freddissimo e sono vestita leggera.
Torniamo in stanza. Desidero solo fare una doccia calda.....ma l'acqua scende solo fredda.
Vengo colta da crisi isterica e convinco Ricky a chiedere aiuto ai vicini.

In giro per l'entroterra
Quando ci aprono la porta è evidente che abbiamo interrotto qualcosa, e non sembrano molto contenti, tanto che, dopo aver controllato insieme lo scaldabagno senza trovare alcun problema, non vedono l'ora che ce ne andiamo. Speravo con tutta me stessa che mi facessero usare la loro doccia...ma era chiaro che avessero altro da fare.
Cosa che abbiamo potuto constatare le sere successive, causa pareti troppo sottili.

Stintino paese

La mattina dopo la ragazza dell'agenzia viene a spiegarci come si usa il riscaldamento....facile e veloce, ovviamente.
Non siamo molto fortunati con il tempo, il vento è forte e non si riesce a fare il bagno con serenità, ci piace però starcene sulla spiaggia o sugli scogli ad ammirare i colori meravigliosi del mare.
Visitiamo il promontorio di Capo Falcone, dove sorge la famosa Torre Saracena e prenotiamo una gita all'Isola dell' Asinara, che però rimandano ogni giorno causa vento.
Intorno i negozi sono chiusi, i bar iniziano gli allestimenti per l'estate ma sono quasi tutti deserti.

Grotte di nettuno
La famosa spiaggia della Pelosa abbiamo la fortuna di riuscire a vederla, cosa che, mi hanno detto, ad agosto è impossibile, da quante gente c'è. E' veramente tutto stupendo.
Ceniamo una sera sul mare, mangiando aragosta e poi troviamo un ristorante sulla strada a picco su una scogliera troppo carino e lo battezziamo come nostro posto preferito.
Giriamo l'entroterra a cavallo della nostra moto, assaporando l'aria, il vento, il sole, l'odore del mare. Sembriamo soli su un isola deserta.
Siamo fortunati a poter essere qui fuori stagione e poterci godere tutta la tranquillità di questa terra.

Alghero
Visitiamo Alghero in giornata. Il tempo è bello e fa più caldo che a Stintino. Passeggiamo tra le vie della città bianca, sul lungomare, dentro le mura e prendiamo il battello che ci porta alle Grotte di Nettuno.
Esperienza meravigliosa, sembra di entrare in un altro mondo, sotterraneo e con sculture naturali estremamente suggestive.
Ceniamo ad Alghero e al ritorno proviamo a passare per Porto Torres per finire la serata, ma non troviamo nulla di interessante e ce ne torniamo in residence.
L'ultimo giorno ci regala una splendida giornata con mare tranquillo e riusciamo così a prendere il catamarano verso l'Asinara.
I colori del mare sono ancora più brillanti che a riva e si vedono pesci e fondali. Ci mettiamo sulla punta a goderci il sole e stiamo benissimo.
Scendiamo sull'isola e ci fanno fare una passeggiata, consentita solo con visite guidate. Vediamo il carcere di massima sicurezza, ormai abbandonato, dove fu rinchiuso anche  Totò Riina e incontriamo i famosi e dolcissimi asinelli bianchi.
Mi piace visitare questo luogo piccolo ma pieno di storia, abbandonato nel silenzio e in mezzo ad acque cristalline.

Isola dell'Asinara


Spiaggia  La Pelosa
Al ritorno ci fermiamo per un bagno che solo io ed una altra ragazza abbiamo il coraggio di fare, ma è tutto troppo magnifico per non buttarsi, nonostante l'acqua gelida.
Ci offrono un aperitivo con vino bianco, capperi e salatini e ci sentiamo dei principi.
Il giorno dopo, la nostra settimana è finita. Incontriamo i giovani sposini, ancora bianchi come il latte, li salutiamo e partiamo per Porto Torres.
Ci tocca tornare sulla terribile nave. Però non ci fregano, paghiamo la differenza e ci prendiamo una cabina.
La notte la passiamo comunque insonne. Fa freddo pure qui, le onde mi sballottolano nel letto e i rumori del motore non mi fanno dormire. Decisamente la scelta della nave non è stata delle migliori, ma questo ed altro per portarci dietro la nostra compagna di viaggio, che, come sempre, si è comportata alla stragrande.

Sara e Ricky